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cucinare fritti salutari

Recenti studi aprono un dubbio amletico: il fritto fa davvero così male alla salute come si è sempre sentito dire? A quanto pare questa convinzione, ben consolidata, inizia a dare segni di cedimento, ma, ovviamente, solo se si parla di un consumo moderato di alimenti fritti e se inseriti all’interno di una dieta ben bilanciata

Tiriamo allora un sospiro di sollievo e godiamoci un succulento arancino. Ogni regione, in fondo, ha il suo ‘fritto del cuore’. Definirlo ‘tipico’ sarebbe riduttivo, perché niente è confortante come una buona frittura a regola d’arte. Ebbene sì, perché nonostante spesso si tratti di piatti poveri – ricordiamoci che in passato si friggeva di tutto per dare sapore a ingredienti insipidi –, friggere richiede maestria. Basta un attimo e rischiamo d’ingerire un sacco di olio, decisamente poco salutare oltre che poco gustoso.
Ma allora com’è possibile ottenere fritti ‘light’?

 

Come ottenere fritti più salutari

Seguire una procedura accurata che preveda abbondante olio o comunque una frittura a immersione, preparare un’ottima pastella e usare un olio con punto di fumo alto. Quando, invece, si frigge a livello industriale o si propone il fritto nel proprio menù, è importante cambiare spesso l’olio ed evitare miscele di cui non si conosce il punto di fumo, che se superato è un vero attentato alla salute. Una particolare ricerca spagnola, inoltre, ha dimostrato che le verdure, se fritte, riescono a mantenere più intatte le proprie sostanze nutritive. Se immerse in olio di oliva ad alte temperature, le verdure preservano addirittura gran parte delle loro proprietà antiossidanti, autentico toccasana per la prevenzione di molte malattie. Inoltre, per la tua cucina professionale, puoi implementare High Tech Fry, che allunga la vita dell’olio e lascia intatto il sapore dei cibi.
Che dire, allora? La giusta misura è sicuramente sempre la miglior alleata quando si parla di alimentazione e forse con il fritto il problema è proprio questo: voi riuscite a mangiarne solo un pochettino? Alla coscienza l’ardua sentenza.